Welcome to Pagford, a little countryside town, where respectability and appearance are the only things that matter.
While
their lives are taken up by the problems caused by the "casual vacancy"
in the Town Council caused by the death of Barry Fairbrother, the
characters' psychology is drawn and exposed in all its darkest aspects
and with all its defects.
During a meeting of the Council, the members are not only divided by their internal and political
conflicts, but also by their being on the side of the elite or the common people.
The Fields, a council housing estate which also has a drug rehabilitation centre, is the official
cause of the conflict and the taking of sides in Pagford. One side, led
by Howard Mollison and his wife Shirley, would like to exclude the
Fields from the jurisdiction of Pagford as it damages its image of
superficial perfection whilst the other side, which used to be led by
Barry Fairbrother, is opposed to this.
It is on this two opposing views that the novel is built and developed in detail,
resulting in a
complex book full of many diverse characters each richly described and making for a never-ending
read for the reader and one in which they have to concentrate to
remember all the characters described, many of whom are often not very
likable. This is what I think the author wanted to achieve. As a matter
of fact, it seems to me that her intention was to describe the
thoughts of the people of a town, proud of their apparent
superiority and at the end of the novel making martyrs of the poorer members of society who do not have an easy life and are therefore not part of the elite.
In
this novel, Rowling shows us the other side of the medal, the other
face of perfection and the only one who emerges immune is Fairbrother:
the unrivalled protagonist, his presence is felt throughout the novel
but being dead he is only described in a positive way. As Leopardi said
in his moral work "Dialogo della natura e di un'anima" (Dialogue between
nature and the soul): "People persecute you with their
envy, but once
you are dead they celebrate you to the skies."
The
Harry Potter novels were renowned and special for the way readers were
able to develope a close link with the main characters over the course
of the seven novels and it is therefore all the more surprising that the
author in her first post Potter novel,which is impeccable from a
descriptive point of view almost to the point of being maniacal, has
created characters the readers find difficult to even like or empathise with, resulting in the reader feeling no great affinity with the narration.
IL SEGGIO VACANTE- J. K. Rowling
Benvenuti a Pagford, cittadina agiata della campagna inglese, dove il perbenismo regna e l'apparenza è l'unica cosa che conta.
Mentre le vite dei personaggi procedono intorno al seggio vacante lasciato nel Consiglio cittadino dalla morte di Barry Fairbrother, vengono dipinte le psicologie di questi abitanti, messi a nudo in tutti i loro aspetti nascosti, nei loro "difetti".
Uniti in Consiglio, i rappresentanti sono divisi da conflitti interni, personali e politici, come tra elitari e popolari.
I Fields, quartiere popolare con annesso centro di disintossicazione, sono la causa ufficiale degli schieramenti tra i pagfordiani: i primi, dei quali il rappresentate è Howard Mollison affiancato dalla moglie Shirley, vorrebbero escludere i Fields dalla giurisdizione di Pagford, in quanto crepa nell'immagine della cittadina superficialmente perfetta, mentre i secondi, che hanno perso il maggiore esponente, Fairbrother, sono contrari a ciò.
Sulla base di questi schieramenti, che verranno approfonditi dettagliatamente nel corso della narrazione, si sviluppa il romanzo, che è quindi complesso, ricco di personaggi, per ognuno dei quali viene dato un diverso ritratto. Risultato: una lettura che non finisce più, nella quale bisogna concentrarsi a ricordare l'infinità di nomi che vengono citati in ogni pagina e dove il lettore si ritrova a non avere in simpatia la maggior parte dei personaggi, se non proprio tutti. Quest'ultimo immagino sia l'effetto voluto dall'autrice, la cui intenzione era descrivere polemicamente le mentalità all'interno di una piccola città "presuntuosa" ("Una civiltà in miniatura che si regge saldamente in piedi in mezzo al degrado nazionale"), martirizzando, soprattutto nel finale, la società degradata, quella che non ha una vita agiata e, quindi, non fa parte dell'elite.
La Rowling con questo romanzo ci mostra il rovescio della medaglia, l'altra faccia della perfezione e l'unico che ne esce immune è Fairbrother: protagonista indiscusso, sempre presente ma,in quanto morto, descritto solo da ricordi positivi. Come diceva Leopardi nell'operetta morale "Dialogo della natura e di un'anima": "Gli uomini ti debbano perseguitare coll'invidia. [...] Ma subito dopo la morte, sarai celebrata e levata al cielo."
Impeccabile dal punto di vista descrittivo, fin troppo maniacale, ma il fatto che il lettore non si affezioni a nessun personaggio, oltre ad essere alquanto strano come primo risultato dopo una saga come Harry Potter, della quale la particolarità è tanto la trama quanto il legame che si crea tra lettore e personaggi nel corso dei sette libri, fa sì che non senta una gran affinità con la narrazione.
Uniti in Consiglio, i rappresentanti sono divisi da conflitti interni, personali e politici, come tra elitari e popolari.
I Fields, quartiere popolare con annesso centro di disintossicazione, sono la causa ufficiale degli schieramenti tra i pagfordiani: i primi, dei quali il rappresentate è Howard Mollison affiancato dalla moglie Shirley, vorrebbero escludere i Fields dalla giurisdizione di Pagford, in quanto crepa nell'immagine della cittadina superficialmente perfetta, mentre i secondi, che hanno perso il maggiore esponente, Fairbrother, sono contrari a ciò.
Sulla base di questi schieramenti, che verranno approfonditi dettagliatamente nel corso della narrazione, si sviluppa il romanzo, che è quindi complesso, ricco di personaggi, per ognuno dei quali viene dato un diverso ritratto. Risultato: una lettura che non finisce più, nella quale bisogna concentrarsi a ricordare l'infinità di nomi che vengono citati in ogni pagina e dove il lettore si ritrova a non avere in simpatia la maggior parte dei personaggi, se non proprio tutti. Quest'ultimo immagino sia l'effetto voluto dall'autrice, la cui intenzione era descrivere polemicamente le mentalità all'interno di una piccola città "presuntuosa" ("Una civiltà in miniatura che si regge saldamente in piedi in mezzo al degrado nazionale"), martirizzando, soprattutto nel finale, la società degradata, quella che non ha una vita agiata e, quindi, non fa parte dell'elite.
La Rowling con questo romanzo ci mostra il rovescio della medaglia, l'altra faccia della perfezione e l'unico che ne esce immune è Fairbrother: protagonista indiscusso, sempre presente ma,in quanto morto, descritto solo da ricordi positivi. Come diceva Leopardi nell'operetta morale "Dialogo della natura e di un'anima": "Gli uomini ti debbano perseguitare coll'invidia. [...] Ma subito dopo la morte, sarai celebrata e levata al cielo."
Impeccabile dal punto di vista descrittivo, fin troppo maniacale, ma il fatto che il lettore non si affezioni a nessun personaggio, oltre ad essere alquanto strano come primo risultato dopo una saga come Harry Potter, della quale la particolarità è tanto la trama quanto il legame che si crea tra lettore e personaggi nel corso dei sette libri, fa sì che non senta una gran affinità con la narrazione.